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Articolo: La ri(e)voluzione ecologica della pelle

La ri(e)voluzione ecologica della pelle

La ri(e)voluzione ecologica della pelle

Sostenibilità è ormai la parola d’ordine nel mondo della moda. Stilisti, produttori e rivenditori da ogni parte del mondo si impegnano costantemente al fine di trovare soluzioni sempre più efficaci per proteggere il pianeta. Dall’altro lato, in quanto consumatori, ciascuno di noi sta pian piano acquisendo maggiore consapevolezza sull’effetto a lungo termine di quest’industria e sull’impatto che i nostri comportamenti, consumi e stili di vita hanno sul mondo in cui viviamo. Ridurre l’impronta ambientale, migliorare il benessere umano e lottare per la crescita economica a lungo termine è la chiave per un futuro migliore per noi e la nostra Terra. Un concetto che abbraccia ogni settore, anche quello della pelletteria, che si sta pian piano adattando a un domani più sostenibile.


 

Un crescente numero di brand e la stessa industria della pelle, stanno lavorando per cambiare la narrativa negativa che circonda questo classico durevole. Innovazione, marketing e standard ambientali più rigorosi si stanno facendo strada e la pelle potrebbe essere sul punto di una rivoluzione consapevole. E vegana. Sono infatti sempre più le alternative ecologiche alla pelle animale, un materiale che fa parte della nostra filiera tessile da secoli. Abbiamo raccolto una selezione delle novità più interessanti.


 

Mylo


Premiata come una delle principali innovazioni tessili dal Network FabricLink nel 2019, questo materiale, frutto del lavoro di Bolt Threads, è una delle più recenti soluzioni sostenibili alla classica pelle animale. Il nuovo tessuto organico si sviluppa dal micelio, l’apparato vegetativo dei funghi, formato da un intreccio di filamenti lunghissimi. Ciò che ne deriva è simile alla pelle lavorata a mano e ne condivide il tocco caldo e la morbidezza. È durevole e resistente all’abrasione ma, a differenza della pelle animale, può essere prodotta in pochi giorni, con un conseguente risparmio di risorse, riducendo così l’impatto ambientale. E inoltre non richiede l’utilizzo di sostanze chimiche tossiche.


 

Wineleather


È tutto italiano il progetto di Vegea, premiato dal Parlamento Europeo come una delle cinquanta migliori idee d’impresa del nuovo millennio. L’azienda ricava questo rivoluzionario materiale dalla vinaccia, materia prima derivante dalla produzione del vino. Si basa su un processo all’avanguardia che trasforma le fibre e gli oli vegetali presenti nella vinaccia in materiale ecologico con le stesse caratteristiche meccaniche, estetiche e sensoriali della vera pelle. Un modello di economia circolare basato sulla valorizzazione di materiali di scarto ai quali dare un nuovo valore aggiunto.


 

Appleskin


La pelle di mela è un’alternativa biologica derivata da rifiuti alimentari. La Frumat, nata in Trentino Alto Adige, riutilizza il 50% degli scarti della mela per rispondere sia alla questione locale dei rifiuti di mele che alla crescente domanda di alternative ecologiche alla pelle. Il risultato è un materiale a base di cellulosa caratterizzato da una varietà di trame, spessori e goffrature, che ne consente l’utilizzo in tutta l’industria e che può essere facilmente prodotto su richiesta e personalizzato. Un esempio di sostenibilità, ma anche di attenzione al territorio.


 

Desserto


Traspirante, morbida e biodegradabile questa eco pelle viene estratta partendo dalle foglie del cactus. Questa pianta infatti, cresce in abbondanza e quasi spontaneamente in tutto il Messico, con un minimo impiego d’acqua e un massimo risultato etico. Conforme ad alcuni dei più severi standard di qualità e ambientali, Desserto è nata con l’obiettivo di ridurre inquinamento e danni causati dalla produzione di pelli animali.


 

 

CasaGIN


 

Insomma, i materiali vegani ottenuti da risorse naturali ed ecologiche stanno ottenendo sempre più successo tra designer e consumatori. Forse, affinché i marchi di moda possano ritenersi realmente sostenibili, è tempo di prendere le distanze da tessuti obsoleti ed inquinanti e abbracciare qualcosa di veramente positivo per il pianeta e prodotto eticamente. Una scelta che abbiamo intrapreso anche in CasaGIN, scegliendo una produzione vicina a fibre naturali come il legno di faggio e di eucalipto, con l’obiettivo di dedicarci alla ricerca del benessere che risiede nella sintonia tra innovazione, tradizione e ambiente. È il momento di aggiornare il guardaroba: per il bene di tutte le specie e dell’ambiente.

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