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Articolo: Un oceano chiamato Vita

Un oceano chiamato Vita

Un oceano chiamato Vita

Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo? Perché siamo qui? Sono queste forse le domande più semplici e naturali che accomunano tutti gli esseri viventi. Siamo composti degli stessi atomi, proviamo le stesse emozioni, condividiamo gli stessi pensieri. Eppure ognuno di noi crede e sviluppa una propria fede nelle persone, nelle cose e nel senso che diamo a tutto ciò che ci circonda. Ognuno con le sue caratteristiche peculiari. Così come una calamita ha la forza di attirare a sé la materia e l’oro ha la capacità di trasportare energia, ciascuno di noi possiede una forza unica e irripetibile.


 

Tutto ciò che popola il cosmo è a suo modo prezioso. E siamo attratti gli uni agli altri da queste caratteristiche insolite e peculiari. Allo stesso modo siamo circondati da sentieri che l’essere umano ha iniziato a costruire in là nel tempo e li seguiamo, speranzosi possano essere le strade più utili per raggiungere una meta quanto più confortevole e sensata, in questo mistero che chiamiamo vita.


 

Se volessimo utilizzare un eufemismo, le nostre radici sono il legame con il nostro passato e quindi le nostre origini; il libero pensiero è invece la porta verso il futuro. Non possiamo lasciare andare le nostre radici, o almeno il ricordo che abbiamo di esse, così come non vorremmo mai lasciare andare i nostri genitori. Tuttavia giunge un tempo, nella vita, in cui l’acqua del fiume precipita in una maestosa cascata e noi, figli, dobbiamo intraprendere un nuovo percorso, plasmare un torrente, lasciandoci trasportare e portando con noi un testimone ancestrale e un eredità fatta di pensieri e parole: le fondamenta di ciò che costruiremo.


 

Ecco perché è importante accettare ogni cultura e società che il corso della storia e del mondo hanno formato e coglierne gli insegnamenti più preziosi; così come abbiamo appreso e siamo stati educati dalle nostre famiglie, intese in senso allargato. Rispettare gli altri e cercare in sé stessi la strada che ci sembra più giusta, condividere quanto apprendiamo con chi ci circonda, sperando possa essere un tassello utile a creare qualcosa di più grande. Perché nessuno possiede tutte le risposte. Ma ciascuno è custode di una risposta utile a tutti. E ciascuna di queste può essere preziosa per quel fine ultimo che dovrebbe essere, secondo la nostra opinione, portare la vita oltre il tempo e oltre lo spazio. La terra non sarà qui per sempre, in-fatti.


 

Dobbiamo perciò utilizzare le risorse a disposizione in maniera sensata e calibrata, così da poter far fronte alle necessità e agli ostacoli che ci si pareranno davanti, continuare a innovare e rinnovare, in modo da aver il tempo di trovare e scoprire cosa è più giusto per l’intera comunità che popola quest’astro-nave che ci sta trasportando, uniti, verso un futuro radioso e ricco di opportunità, per tutti. L’obiettivo comune degli esseri umani e di tutti gli esseri che ci affiancano, deve forse essere quello di perpetuare questo bene inestimabile che abbiano ricevuto in dono dai nostri avi. Ecco perché viaggiare tra le regole, quelle sociali, che permettono il buon vivere di tutti quelli che abitano questo pianeta e questa complessa società che abbiamo creato, è in realtà andare oltre le regole, al fine di perseguire un fine comune di benessere condiviso e di protezione della vita in quanto elemento essenziale per noi esseri, così da assaporare ciò che l’universo può offrire. Vivendo nella reciproca fiducia, perché questa è la base per una relazione sana. E la fiducia inizia rispettando noi stessi, essendo coerenti, gentili e altruisti.


 

CasaGIN


 

Il senso dell’altruismo migliora la percezione di ciò che viene dopo, perché la vita continua, in un modo o nell’altro. La vita intesa come sistema nel suo complesso di essenza continua. E noi siamo solo delle forme che muovono senza sosta da sempre e per sempre. La prova? Noi siamo qui, in questo preciso istante. E qualcuno magari starà leggendo questo articolo rendendolo vivo, premiando l’azione. Siamo vita tra la vita. E, si racconta, il senso delle cose è fondamentalmente semplice. Così come potrebbe essere la risposta al senso dell’esistenza. E’ cosi semplice che quando il saggio lo trovò, capì che non aveva trovato nulla di particolare, ma speciale. E continuò a vivere normalmente. Senza paura. Esprimendo, non impressionando.

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