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Articolo: Le tendenze da tener d'occhio nel 2020

Le tendenze da tener d'occhio nel 2020

Le tendenze da tener d'occhio nel 2020

Negli ultimi tempi una quantità sempre maggiore di consumatori sta diventando sempre più consapevole sugli impatti negativi delle proprie scelte di acquisto sull’ambiente. Più le persone sono consapevoli degli effetti della loro dipendenza da quella che può essere definita moda veloce, più è probabile che rallentino e facciano scelte di moda più sostenibili. Quello della moda veloce è infatti un tema che abbiamo già affrontato nel Magazine di CasaGIN. Si tratta di un termine moderno usato per esprimere un design che passa rapidamente; una moda anche definita usa e getta perché immette sul mercato di massa prodotti di design a prezzi relativamente bassi, creati senza rispettare i principi di etica e sostenibilità ambientale. Tuttavia qualche mese fa, al vertice del G7, è stato annunciato il “Patto della moda” per tutelare l’ambiente. L’accordo siglato da 150 marchi di moda, mira a raggiungere una serie di obiettivi atti a ridurre l’impatto ambientale per quanto riguarda il comparto della moda. E’ quindi ragionevole supporre che i colori, gli stili, i materiali e le pratiche di produzione dell’abbigliamento, che saranno al centro della scena nel 2020, probabilmente riflettano questo crescente desiderio di sostenibilità.





Ecco perciò le tendenze da tenere d’occhio per il 2020:




1. Prodotti derivati dalle alghe


Per quanto riguarda la cultura generale, quando si pensa alle alghe l’unica cosa che viene da immaginare sono piante viscide verdastre che galleggiano in acque sporche. Ma c’è una svolta in questo senso; sembra infatti che sempre più marchi di moda abbiano iniziato a sfruttare questa pianta per realizzare tessuti ecocompatibili. Le alghe possono infatti essere coltivate per produrre la quantità esatta di tessuto necessaria per un indumento, e questo è fondamentale se l’industria della moda vuole iniziare a contenere gli sprechi.




2. Le foglie di ananas


È entrato nella scena di quella che può essere definita moda sostenibile ormai diversi anni fa e si tratta di un tessuto sempre più popolare, ma gli abiti creati con fibre di foglie di ananas non sono in realtà così insoliti. Molto prima del cotone, il tessuto derivato dall’ananas era considerato un simbolo di benessere nelle Filippine, in Brasile e nelle Hawaii. Fortunatamente, grazie alla crescente consapevolezza ecologica dei consumatori odierni, un numero sempre maggiore di marchi di moda ha iniziato a esplorare nuovamente l’uso delle fibre di ananas nei propri prodotti.


L’aspetto più interessante relativamente all’utilizzo di questo tessuto è che per produrlo si fa uso di risorse che altrimenti andrebbero sprecate. Le fibre d’ananas quando vengono lavorate, formano un particolare tipo di rete e diventano un tessuto resistente e flessibile, molto simile per caratteristiche alla pelle animale: ecco perché questo materiale è molto popolare tra i vegani.





CasaGIN

3. Pelliccia sintetica Koba


Koba è fatta di Sorona, un materiale di origine vegetale brevettato dall’azienda americana DuPont, e da poliestere riciclato creato dall’azienda francese Ecopel, che sta anche studiando come ricavare energia dalle pellicce sintetiche a fine ciclo di vita. Si afferma che le fibre siano allo stesso tempo morbide ed estremamente resistenti alle macchie, pur presentando elevata resistenza e rigidità. Insomma, mentre gli animalisti di tutto il mondo sono impegnati nel mostrare le atroci verità che si celano dietro l’industria della moda, ci sono alcuni stilisti che si stanno impegnando ad intraprendere strade sempre più green e cruelty-free. La pelliccia Koba è infatti un capo lanciato da Stella McCartney.




4. Maggiore utilizzo di materiali organici


Il cotone organico o biologico sta diventando una popolare alternativa ecologica al cotone convenzionale poiché è coltivato senza l’utilizzo massivo di sostanze chimiche che possono causare danni agli agricoltori, all’ambiente naturale e alla pelle delle persone. Sono in numero sempre maggiore i marchi che producono straordinarie collezioni di abbigliamento realizzato al 100% in cotone biologico. Ma non è la sola fibra organica sempre più utilizzata: si segnalano infatti, tra le altre, il bambù, la canapa, il faggio e l’eucalipto.




5. Fare di più con meno


Il 2019 è stato l’anno del risveglio delle coscienzeSempre più persone sono diventate eco-consapevoli, attente alle proprie scelte di acquisto ma soprattutto attente alla qualità più che alla quantità degli abiti da indossare. Insieme a questa consapevolezza sono nate molte iniziative e tendenze come l’abbigliamento a noleggio oppure la rivendita e il riutilizzo di capi usati.

















Queste tendenze sono per noi di CasaGIN un’ottima notizia e speriamo possano contaminare sempre più persone. La realtà di CasaGIN fa parte di quei marchi di abbigliamento che hanno introdotto nel mercato fibre e tessuti innovativi in grado di fare del bene all’ambiente tramite processi di produzione completamente sostenibili e quindi non dannosi per il pianeta o i suoi abitanti. Ma soprattutto i nostri capi, realizzati con fibre vegetali come la fibra di faggio e di eucalipto o il cotone organico donano un benessere indiscusso alla pelle e a tutto il corpo, essendo creati senza l’utilizzo di sostanze nocive. A volte servono statistiche spaventose per motivare le persone ad agire. Quello che possiamo fare è pensare positivamente ai cambiamenti in atto per creare un futuro migliore per noi stessi e il nostro pianeta.



















 


 

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