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Articolo: La città del futuro deve essere sostenibile

La città del futuro deve essere sostenibile

La città del futuro deve essere sostenibile

In questi tempi di crescente isolamento sociale, vi è un notevole interesse da parte di sempre più persone a trasferirsi in città che offrono una migliore qualità della vita. Vengono alla mente vantaggi come un costo della vita inferiore, ampi spazi all’aperto e servizi pubblici efficienti. Ma non sono certamente i soli elementi essenziali. La popolazione di tutto il mondo si sta pian piano risvegliando e sta acquisendo sempre maggiore consapevolezza. Questo grazie anche alla maggior quantità di informazioni che circola, ad una globalizzazione sempre più allargata e ad una sensibilità più accentuata verso temi legati al rispetto per l’ambiente, all’etica e alla sostenibilità. Quest’ultimo in particolare è forse un tema sottovalutato ma i numerosi problemi che riguardano il vivere moderno quali l’inquinamento, le disuguaglianze e i consumi eccessivi sono strettamente legati alla mancanza di piani governativi che tengano in considerazione la sostenibilità, appunto.


 

 

CasaGIN


 

 

Per capire meglio di cosa stiamo parlando andiamo prima a vedere la definizione di sostenibilità che ci offre Wikipedia: “la sostenibilità è la caratteristica di un processo o di uno stato che può essere mantenuto a un certo livello indefinitamente. In ambito ambientale, economico e sociale, essa è il processo di cambiamento nel quale lo sfruttamento delle risorse, il piano degli investimenti, l’orientamento dello sviluppo tecnologico e le modifiche istituzionali sono tutti in sintonia e valorizzano il potenziale attuale e futuro al fine di far fronte ai bisogni e alle aspirazioni dell’uomo. Il principio guida della sostenibilità è lo sviluppo sostenibile, ossia quello sviluppo volto a soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di far fronte ai propri bisogni”.


 

Leggendo questa definizione è facile intuire come spesso questo concetto venga ignorato portando a problemi come quelli che abbiamo sotto il naso tutti i giorni. Pessima qualità dell’aria e dell’acqua, un aumento costante del costo della vita e risorse sempre più limitate. Insomma, di questo passo, le città che lasceremo a chi verrà dopo di noi saranno sempre più invivibili. È perciò necessario rivedere le nostre politiche e abitudini. Innanzitutto perché, come con qualsiasi vero amore, amare una città significa apprezzarne ogni sua parte: dagli edifici iconici ai paesaggi urbani attentamente curati, dai caffè sotto i portici al rumore che proviene dalle strade affollate, dalla varietà di negozi disponibili alla sicurezza che una città offre. Insomma, una città dev’essere in grado di trasmettere fiducia a chi è più giovane e gratitudine a chi è più anziano, deve contribuire a donarci quella sensazione di familiarità con il mondo, ma soprattutto deve rappresentare una colonna portante per quanto riguarda le nostre interazioni umane.


 

E vista la situazione nella quale ci troviamo in questi giorni possiamo affermare di esserci molto distanziati da questi presupposti. Perciò, proprio come faremmo con un amico in difficoltà, è necessario preoccuparci per la situazione che si è creata, poiché i sistemi immunitari urbani sono spesso spinti al limite, se non al collasso. Le auto congestionano le strade in ogni dove, le temperature sono sempre più estreme, la qualità dell’aria diminuisce costantemente, gli spazi verdi si riducono, camminare e andare in bicicletta sono attività sempre più rischiose e sempre più spesso vite e quartieri vengono spazzati via in un attimo da tempeste, inondazioni improvvise e incendi fuori controllo.


 

Le città future dovranno perciò essere città sostenibili e la complessità di questa sfida richiederà nuovi metodi di pianificazione urbana che agiscano su ecologia, acqua, energia, rifiuti, cibo, mobilità, cultura, vivibilità, infrastrutture ed economia.


 

La città del futuro dovrà essere progettata mettendo al centro la natura, proteggendo l’habitat della fauna selvatica e le risorse naturali. La protezione dei sistemi idrici montani e la rigorosa raccolta e pulizia delle acque piovane miglioreranno la qualità dell’acqua. Il ripristino delle zone umide aiuterà a proteggerci da inondazioni e dall’innalzamento del livello del mare. L’energia prodotta proverrà totalmente da fonti rinnovabili ed ogni centro urbano sarà completamente autosufficiente. I rifiuti diventeranno una risorsa per produrre energia o altro materiale. Le discariche e le aree industriali abbandonate verranno gradualmente convertite in altri scopi dopo la bonifica del suolo. Le acque reflue saranno trattate per l’irrigazione o il consumo umano. Le pratiche di sostenibilità saranno obbligatorie lungo tutto il ciclo di vita di un prodotto, dalla produzione alimentare alla consegna e allo smaltimento. Verranno stabiliti standard globali per l’agricoltura biologica e il trattamento degli animali. La maggior parte dei prodotti sarà di provenienza locale. Viaggiare nella città del futuro sarà più conveniente e sicuro e grazie alla tecnologia sempre più automatizzata diminuiranno le automobili a vantaggio di maggiore spazio ad uso pedonale. Il patrimonio storico continuerà ad essere preservato e celebrato, mentre arte e intrattenimento saranno sempre più condivisi a livello globale attraverso la realtà virtuale e aumentata.


 

La città del futuro dovrà essere progettata per essere altamente accessibile e sicura a tutti, consentendo ai residenti una vita più sana con un accesso più semplificato alla natura e ai servizi. Gli edifici saranno costruiti in modo più efficiente integrando tecnologie che potranno migliorare la qualità delle risorse naturali. E infine l’economia dovrà essere pensata salvaguardando la sostenibilità ecologica.


E voi cosa ne pensate? Come vedete le città del futuro?

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